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Cosa fare a Pitigliano? Visitare uno dei più grandi siti protostorici in Italia, Le Sorgenti della Nova

Ci vorrebbe un luogo lontano e diverso da ogni altro luogo.

 

Sorgenti della Nova

Ci sono delle domeniche che mi sorprendono.

Non credevo di potermi svegliare con sole così tenero e caldo. La prima cosa che mi viene in mente è quella di fare un programma per gustare a pieno questo giornata splendida, primaverile. Quando gli ospiti del Bed and Breakfast dopo aver fatto colazione  mi chiedono consigli su cosa vedere intorno Pitigliano, mi vengono in mente mille idee per aiutarli a scoprire il territorio delle Città del Tufo della Maremma.

Quando devo decidere per me invece, assumo la velocità di un bradipo.

Dopo il secondo caffè, dallo sfondo nebuloso e recalcitrante della memoria a breve termine, sento arrivare  un’idea folgorante:

Oggi andiamo a visitare “Le sorgenti della Nova” bisbiglio, poi propongo ad alta voce al gruppo familiare ancora dormiente.

La visita alla Sorgenti della Nova è subito approvata dalla mia tribù, così infiliamo scarpe comode, prendiamo bottiglie di acqua e poco dopo siamo seduti  in macchina pronti a percorrere quei 9 chilometri che separano Pitigliano da questo luogo di grande fascino. Ci aspetta una meravigliosa giornata all’aria aperta. Per raggiungere le Sorgenti della Nova da Pitigliano, prendiamo la S.S. 74 Maremmana in direzione Manciano e  dopo aver superato la chiesa “Madonna delle Grazie” arriviamo al primo incrocio. Qui giriamo a sinistra prendendo la direzione Farnese- San Quirco a strada Provinciale 47/SP47.

Al secondo bivio che incontriamo sulla strada (davanti al Museo Archeologico all’Aperto Alberto Manzi) giriamo a destra e  percorrendo la strada dopo circa 6,3 km.  arriviamo alle Sorgenti della Nova. Siamo nel Comune di Farnese, ma più vicini a Pitigliano (Toscana) che a Farnese (Lazio).

 

sorgenti della nova 2

 

Le Sorgenti della Nova sono un insediamento di circa 15 ettari risalente all’età del Bronzo e  sopravvissuto sino all’età medievale, prima di essere definitivamente abbandonato.
Il sito della sorgente della Nova è parte integrante della riserva naturale della “Selva del Lamone”  al confine tra Lazio e Toscana, qui la sorgente è perenne e getta circa 120 litri acqua al secondo.

 

 

 

 

Riporto informazioni sul luogo dal prezioso Blog di   Tages 

Le sorgenti della Nova è tra i più estesi insediamenti protostorici d’Italia. Raggiunse il suo apogeo nel XIII-XII secolo a.C., epoca di un popolo proto-etrusco, i cosiddetti Villanoviani (Villanova, vicino Bologna, è dove venne scoperta la prima necropoli).

Secondo gli scavi e le rilevazioni effettuati per decenni dalla Università di Milano (archeologa N. Catacchio Negroni) si pensa che il sito abbia ospitato una comunità di oltre mille persone, cifra elevata per l’epoca.

A valle, sul campo, sgorga la sorgente che dà nome al luogo. Alle sue spalle si alza un massiccio e ripido costone roccioso dove, sulla sommità e sui terrazzamenti, vi sono i resti di numerose e spesso insolite lavorazioni rupestri: vasche con “coppelle”, nicchie votive, pozzi di ignota funzione, canali scolpiti sui bordi della rupe, diverse tipologie di grotte, alcune di età etrusca, altre riutilizzate in età medioevale.

Sulla parte più alta del poggio svettano i resti di una chiesa, con l’originaria pavimentazione in tufo e, accanto, la torre, di età longobarda.

Un ampio panorama spazia sulle lontane vette dell’Amiata e dei monti a settentrione. Sotto la torre, verso est, emerge un’area di rupi lavorate in età antica. Era probabilmente un’importante area sacra, orientata verso il sorgere del sole, con epicentro nella cosiddetta “Scala Santa”: ampi gradini scolpiti su una roccia che termina, in alto, in un esiguo spazio segnato da buchi per pali (forse una copertura lignea) e vaschette votive. La struttura ricorda gli altari rupestri etruschi, sul tipo di quelli rinvenuti nel viterbese (Bomarzo, Selva di Malano).

Scendendo dalla Scala Santa nel sottostante fossato artificiale (difensivo) e proseguendo nel campo verso est, si scorge un’insolita collina rocciosa. La sua superficie fu tagliata e scolpita in età antica, forse nell’età del rame, e si presenta come un’area sacra, probabilmente destinata a culti delle acque e degli elementi naturali. Stretti solchi scavati nel suolo collegano la parte alta della collina con la parte più in basso, seguendo un tracciato che interseca, non casualmente, alcuni grandi macigni con vaschette votive.

 

Per chi mi ha chiesto come raggiungere le Sorgenti della Nova , inserisco la mappa strada che indica i 9,5 km.da percorrere, partendo da Pitigliano.

Dopo averlo scoperto, posso dire che è un luogo che merita davvero di essere conosciuto.

 

 

 

4 Comments

  1. Grazie, penso di esserci passato abbastanza vicino, ma nessuno me ne aveva mai parlato, ne Dante ne Enrico…..e se come spero, a primavera inoltrata dovrei venire, , ti vengo a trovare e vado a visitarla…..

  2. Ciao Franco e grazie, non avrei mai immaginato di poterti stupire!
    Ci vedremo presto
    un saluto

  3. ho visitato il sito Venerdi scorso 5 aprile 19 insieme ad altre nove persone amanti del trek e delle esplorazioni..Il posto merita per la bellezza ed integrita del paesaggio..Ha un che di mistero anche per la necropoli vicina e per l’assoluta assenza di persone o casa vicine..Si scende in un vallone con le pareti tufacee a falesia, una volta individuato il corso d’acqua sempre pulito anche in caso di recenti piogge e questo per la vicinanza della sorgente, lo si risale brevemente.
    l’acqua è cosi pulita che verrebbe voglia di berla..
    Nota negativa è la mancanza di indicazioni per chi viene da Pitigliano e dove parcheggiare la macchina. Utile sarebbe trovare a Pitigliano una cartina dettagliata della zona ad uso escursionistico anche per la presenza di altre notevoli emergenze..

  4. Grazie Antonio, mi fa molto piacere sapere che lei con 9 persone amanti del trek siete andati a scoprire questo luogo.
    Ha ragione riguardo le informazioni un pò carenti.

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